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L’app di Intesa San Paolo ha posto per il file “rutto.mp3”

App intesa san paolo e il file rutto .mp3
18 Dicembre 2024, 16:16 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

Vediamo cosa c’è dentro l’app di Banca Intesa: un caso di spreco digitale e un file mp3 che fa rumore.

Lo spazio di archiviazione sui dispositivi mobili è prezioso quanto un terreno edificabile in centro città, per questo ci si aspetterebbe che le applicazioni per lo smartphone riflettessero un’attenzione certosina alla leggerezza e all’ottimizzazione.

Stiamo assistendo invece ad una proliferazione di software sempre più ingombranti, vittime di un approccio superficiale allo sviluppo e alla manutenzione del codice. Il caso dell’applicazione iOS di Banca Intesa, che occupa 700 MB di spazio, è un caso lampante di questa tendenza.

La pesantezza del superfluo

Settecento megabyte. Questa la quantità di spazio richiesta da un’applicazione bancaria che, a differenza di tutti i suoi competitor è più del doppio in alcuni casi. Ad oggi l’app per iOS di Revolut pesa 334.8 MB, l’app di Unicredit 381.7 MB, quella di N26 479.7MB e Trade Republic 198.2 MB.

Emerge Tools, una società specializzata nell’analisi e nell’ottimizzazione di software, ha messo sotto la lente di ingrandimento l’applicazione scoprendo che gran parte del peso deriva dai framework: librerie condivise che occupano 448 MB, il 64% della dimensione totale. Seguono 72 MB di codice e 74 MB di asset grafici e documenti.

Molte di queste librerie potrebbero essere alleggerite senza alcun impatto sulle funzionalità dell’app. Alcune librerie dinamiche potrebbero essere convertite in statiche, riducendo sia il peso complessivo sia i tempi di avvio. Un lavoro di ottimizzazione basilare permetterebbe di risparmiare almeno 140 MB, come spiega in maniera approfondita Dday.it.

Se volete controllare con i vostri occhi, ecco l’analisi dettagliata dei file contenuti nell’app.

Un file imbarazzante

La parte più surreale della vicenda è la scoperta di un file audio denominato “rutto.mp3” all’interno dell’app. Un nome che non lascia spazio a dubbi sulla sua natura. Anche se si tratta di un file di dimensioni irrisorie, la sua presenza in un contesto che dovrebbe riflettere professionalità e rigore fa sollevare più di un sopracciglio.

Il file rutto.mp3 di intesa san paolo per ios

È uno scherzo? Un errore? Qualunque sia la risposta, il fatto è emblematico di un problema più grande: un approccio trasandato alla manutenzione del software.

Il caso di Banca Intesa non è isolato. È il riflesso di un fenomeno più ampio, in cui le app crescono a dismisura non perché offrano reali innovazioni, ma perché il codice si accumula senza mai essere ripulito. Si preferisce aggiungere nuove funzioni piuttosto che ottimizzare quelle esistenti.

Il risultato? App pesanti, lente da avviare, e che occupano spazio inutilmente, costringendo gli utenti a scegliere quali dati sacrificare sui propri dispositivi.

Fonte: Threads


Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.