Apple, addio annunci pubblicitari: ecco Distraction Control
Apple ha introdotto la nuova funzione Distraction Control nell’ultima beta di iOS 18 che è pronta già a far discutere.
Nonostante la nuova denominazione, il retrogusto del vecchio “Web Eraser” è ancora forte, ma la casa di Cupertino ha deciso di cambiare approccio, forse per evitare di trovarsi al centro di polemiche troppo accese. E così, ciò che doveva essere un potente blocco dei contenuti è stato “ripulito” e trasformato in uno strumento che, ufficialmente, non vuole mettere a tacere gli annunci pubblicitari, ma semplicemente nascondere elementi distrattivi.
Da Web Eraser a Distraction Control: ma il risultato non cambia
Il progetto originale, conosciuto con il nome di Web Eraser, avrebbe potuto cambiare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con i contenuti online, ma i maggiori gruppi editoriali europei hanno alzato la voce, vedendo in Web Eraser una minaccia diretta alla loro capacità di generare ricavi attraverso la pubblicità online.
Il cambio di nome in Distraction Control e il tentativo di Apple di distanziarsi dalla connotazione di “blocco degli annunci” sono segnali evidenti di una ritirata strategica. O forse, più che una ritirata, si tratta di un riposizionamento: Apple ha capito che doveva trovare un equilibrio tra l’offerta di uno strumento utile per gli utenti e la necessità di non inimicarsi il mondo dell’editoria.
Distraction Control: che cosa fa e come funziona
Distraction Control non rimuove permanentemente gli annunci pubblicitari, né blocca automaticamente tutti i contenuti indesiderati. Piuttosto, consente agli utenti di nascondere manualmente gli elementi che ritengono distrattivi, con la possibilità che questi riappaiano se la pagina viene ricaricata.
Un compromesso che cerca di accontentare un po’ tutti: gli utenti che vogliono una navigazione più pulita, gli inserzionisti che non vogliono vedere i loro spazi pubblicitari completamente oscurati, e Apple stessa, che evita così accuse troppo pesanti di favorire la diffusione di un ad-blocker camuffato.
Preoccupazioni per chi lavora nel settore
Nonostante il cambio di nome e le modifiche apportate, la funzione preoccupa di chi editoria vive. Gli editori francesi, in una lettera inviata direttamente al CEO di Apple, Tim Cook, hanno espresso timori per l’occupazione nel settore e per le potenziali ricadute legali. Anche se Distraction Control è stato presentato in modo diverso rispetto a Web Eraser, l’idea di base non è cambiata: dare più potere agli utenti nel decidere cosa vedere e cosa no. Annunci pubblicitari compresi.
In definitiva, Apple ha scelto una strada meno conflittuale, cercando di evitare un confronto diretto con il mondo dell’editoria. Distraction Control rappresenta un compromesso tra le richieste degli utenti e le necessità degli editori. Resta da vedere se questa funzione riuscirà a soddisfare entrambi i fronti o se, come spesso accade, finirà per scontentare tutti. Certo è che Apple ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nel maneggiare situazioni delicate, trasformando un potenziale “blocco degli annunci” in uno strumento più accettabile, almeno sulla carta.