Apple Intelligence viene addestrata sui chip di Google
Apple sta addestrando i suoi modelli di intelligenza artificiale con i chip personalizzati dei server di Google.
L’azienda di Cupertino ha appena annunciato che gli LLM alla base di Apple Intelligence, il sistema AI in arrivo con iOS 18, sono stati pre-addestrati anche grazie ai processori progettati da Google. Questo segnale ci indica che anche le migliori aziende tecnologiche cercano delle valide alternative a Nvidia per l’addestramento delle AI, che nel frattempo è diventata l’azienda con più valore al mondo.
Questa informazione ci è nota grazie ad un paper pubblicato proprio da Apple, lo trovate qui, in cui non afferma direttamente che le unità di elaborazione tensoriale (TPU) sono di Google; ma ha indicato che l’AFM e il relativo server sono stati addestrati su “cluster Cloud TPU”, ovvero Apple avrebbe noleggiato un server da un fornitore cloud per disporre della potenza necessaria. Proprio in questi giorni l’azienda ha anche rilasciato una prima beta di Apple Intelligence, ma solo per alcuni dispositivi selezionati.
Attualmente le aziende coinvolte nella “corsa all’addestramento delle AI” utilizzano le costose GPU di Nvidia, che attualmente dominano il mercato. Negli ultimi anni la domanda è stata così alta che è stato difficile procurarsene in quantità sufficienti. OpenAI, Microsoft e Anthropic utilizzano le GPU di Nvidia per i loro modelli, mentre altre aziende tecnologiche come Google, Meta, Oracle e Tesla acquistano queste GPU per sviluppare i loro sistemi e offerte di intelligenza artificiale.
Apple è in ritardo nel mondo dell’Intelligenza artificiale: rispetto a OpenAI, Google e Meta, ha presentato Apple Intelligence durante la conferenza dedicata agli sviluppatori e uscirà a settembre, ma probabilmente non arriverà in Europa al lancio, per via di alcune regole del DMA. La corsa all’intelligenza artificiale è reale, ad esempio Zuckerberg, il CEO di Meta (Facebook, Instagram e Whatsapp), in un podcast ha affermato che le big company potrebbero sovrainvestire nelle AI, ma è un rischio da correre per non rimanere indietro nella tecnologia che dominerà il mercato per i prossimi 10 o 15 anni.
Apple Intelligence arriverà quindi in varie fasi, infatti la generazione delle immagini arriverà (negli USA) almeno nel 2025. L’azienda di Cupertino riconosce i suoi limiti e per questo ha avviato la collaborazione con ChatGPT di OpenAI: quando Siri non è in grado di rispondere ad una domanda, l’utente avrà la possibilità di utilizzare un altro LLM direttamente da iPhone, Mac e iPad.