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Apple vuole costruire a tutti i costi un robot

Apple vuole costruire un robot da tavolo
26 Agosto 2024, 10:23 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

In casa Apple c’è fermento e si vuole costruire a tutti i costi un robot, ma ci sono diverse sfide da affrontare.

A Cupertino si progetta il futuro, ma per al realizzazione di un robot ci sono dei problemi da superare. Secondo Mark Gurman, nella sua newsletter, i dirigenti di Cupertino, infatti, si trovano davanti a una questione non da poco: come innovare in un mercato dove i loro dispositivi sono già onnipresenti? Dall’iPhone al Mac, passando per le AirPods e l’Apple Watch, la Mela ha ormai invaso ogni angolo della vita quotidiana dei consumatori. E mentre il Vision Pro vuole rivoluzionare i computer (di fatto si parla di Spatial Computing), la vera sfida è trovare qualcosa di veramente rivoluzionario.

L’idea dell’auto a guida autonoma, tanto discussa quanto poi abbandonata, ha lasciato spazio a un’altra ambizione: i robot. Sì, avete capito bene. Apple sta scommettendo sulla robotica, sognando dispositivi capaci di muoversi autonomamente, di interagire con l’ambiente e con gli utenti in modi che oggi sembrano ancora appartenere alla fantascienza. E questo sogno, a differenza dell’auto autonoma, è ancora vivo e vegeto.

Intorno al 2020, Apple ha iniziato a esplorare l’idea di far muovere i propri prodotti tramite robotica, e la prima manifestazione di questo progetto potrebbe arrivare sotto forma di un dispositivo da tavolo, nome in codice J595, che combina un grande schermo, simile a un iPad, con una base dotata di un attuatore robotico. Se tutto va secondo i piani, questo prodotto potrebbe essere lanciato sul mercato tra il 2026 e il 2027, aprendo la strada a robot mobili e, forse, persino umanoidi, nel prossimo decennio.

Ma quali problemi risolverebbero questi robot? Apple crede che la robotica possa affrontare una serie di “problemi del primo mondo”: quel computer che è troppo lontano quando ne hai bisogno, la voglia di scattare una foto o avviare una videochiamata senza avere il dispositivo a portata di mano, o il desiderio di controllare la tua casa anche quando sei fuori. Immaginate un iPad con un braccio robotico che si gira per seguire i vostri movimenti mentre cucinate, o che vi assiste nelle videochiamate.

E non finisce qui. Apple ha già iniziato a immaginare un futuro in cui i robot possano svolgere compiti domestici più complessi, come caricare la lavatrice o lavare i piatti. Certo, queste sono ancora visioni lontane, schizzate su una lavagna, ma la direzione sembra essere quella.

Il vero motore di questa rivoluzione sarà, naturalmente, l’intelligenza artificiale. Apple ha accumulato anni di esperienza in campi come i sensori, i chip avanzati, l’ingegneria hardware e le batterie, competenze che si riveleranno fondamentali per sviluppare robot capaci di mappare e interagire con l’ambiente circostante, un po’ come funzionano i migliori robot aspirapolvere.

Certo, c’è chi all’interno dell’azienda pensa che sia il momento giusto per affrontare questa sfida, e la chiusura del progetto dell’auto ha liberato risorse e talenti che ora possono essere reindirizzati verso la robotica. Ma ci sono anche scettici, che vedono in questo progetto un rischio troppo grande. Dopo tutto, il progetto dell’auto è fallito, e Apple ha incontrato non poche difficoltà anche nello sviluppo di altri prodotti, come gli occhiali per la realtà aumentata.

Un robot di successo potrebbe finalmente permettere ad Apple di entrare a pieno titolo nel mercato della smart home, un settore dove fino ad oggi ha faticato a tenere il passo con Amazon e Google. Il dispositivo da tavolo J595 potrebbe essere l’elemento che finalmente distingue i prodotti Apple per la casa da quelli della concorrenza.

Alla guida di questo progetto c’è Kevin Lynch, vicepresidente della tecnologia di Apple, che in passato ha gestito il team automobilistico e l’ingegneria del software per l’Apple Watch. Lynch riporta direttamente al capo dell’AI di Apple e collabora con i team di robotica all’interno della divisione di ingegneria hardware. Di recente Apple ha anche assunto alcuni dei migliori esperti di robotica, provenienti da istituzioni come il Technion in Israele.

Uno degli aspetti cruciali di questo lavoro è la creazione di una personalità per i robot. Mentre Siri è l’assistente digitale attuale di Apple, l’azienda sta lavorando su un’interfaccia umanoide basata sull’intelligenza artificiale generativa, che potrebbe essere integrata non solo nel dispositivo da tavolo, ma anche in altri futuri dispositivi robotici.

Ma la strada è ancora lunga. L’industria della robotica è in uno stato di sviluppo embrionale: i robot attuali sono costosi, poco intelligenti e limitati nelle loro capacità. E poi c’è il problema di far accettare ai consumatori l’idea di vivere come i Jetsons. Le sfide tecniche sono molte, tra cui la capacità di creare hardware che possa muoversi con successo in spazi ingombri e navigare in edifici a più piani.

Per ora, la tecnologia sarà incredibilmente costosa sia per Apple che per i consumatori. L’azienda avrà bisogno di ulteriori talenti, inclusi molti più ingegneri, per portare sul mercato qualcosa di veramente innovativo. Apple ne è consapevole: qualche anno fa, il capo delle fusioni e acquisizioni, Adrian Perica, ha incontrato la società di robotica Boston Dynamics per valutare una possibile acquisizione. Alla fine, Hyundai ha acquistato una quota di maggioranza dell’azienda, famosa per i suoi robot-cani, nel 2021.

All’interno di Apple c’è chi crede che ci sia molto potenziale nel campo della robotica, ma c’è anche chi resta scettico. Il fallimento del progetto dell’auto è ancora fresco, e l’azienda ha dovuto affrontare non poche difficoltà anche in altre aree, come lo sviluppo degli occhiali per la realtà aumentata. Non è chiaro quanto Apple sia realmente impegnata a portare qualcosa sul mercato. Ma se l’azienda vuole davvero trovare un altro modo per entrare nelle vite dei consumatori, la robotica potrebbe rappresentare la strada giusta.


Lorenzo Ricciutelli
Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.