Aziende IA: solo l’1% resisterà a lungo per il CEO di Baidu

Per il CEO di Baidu solo l’1% delle aziende di intelligenza artificiale sopravvivrà alla bolla.
Robin Li, il CEO di Baidu, ha espresso preoccupazioni circa la rapida crescita del settore dell’intelligenza artificiale generativa e ha paragonato la situazione di oggi alla bolla delle bot-com degli anni 2000.
Secondo il CEO di Baidu, solamente una piccola parte delle numerose startup di IA resisterà allo “scoppio della bolla”, ovvero quando l’entusiasmo si scontrerà con la realtà del mercato.
Un settore in espansione, ma a rischio saturazione
In 2 o 3 anni, l’intelligenza artificiale generativa ha vissuto un boom grazie anche agli sviluppi apportati nel settore da aziende del calibro di OpenAI e Nvidia. Molte startup del settore promettono delle rivoluzioni ambiziose, ma Robin Li avverte che molte di queste riveleranno insostenibili.
Durante un intervento alla Future of Business Conference di Harvard, Li ha sottolineato che il 99% delle aziende di IA potrebbe non sopravvivere a lungo, prevedendo il ritorno a un mercato più stabile e realistico dopo lo scoppio della bolla.
Il confronto con la bolla delle dot-com
Il CEO di Baidu ha paragonato la situazione attuale a quella vissuta all’inizio del millennio con la bolla delle dot-com, quando molte aziende legate a Internet sono crollate dopo un periodo di forte crescita e aspettative. Li ritiene che, nonostante le grandi speranze e gli investimenti nel settore, una parte importante delle iniziative di IA attuali non sarà in grado di mantenere le promesse fatte agli investitori e ai consumatori.
La correzione del mercato lascerà spazio solamente alle aziende in grado di offrire prodotti e servizi di reale valore. Il fondatore di Baidu è ottimista invece sui chatbot di intelligenza artificiale generativa, affermando: “I chatbot hanno storicamente sofferto di ‘allucinazioni’, ma gli ultimi 18 mesi di sviluppo sono stati importanti.”
Nonostante l’hype, i consumatori sembrano meno entusiasti rispetto al passato. I dati di vendita mostrano che i nuovi PC con hardware per l’IA vengono acquistati più per le funzionalità integrate nei modelli attuali che per un interesse specifico verso l’intelligenza artificiale. Questo comportamento potrebbe riflettere una maggiore cautela verso la tecnologia da parte del mercato, a conferma delle previsioni di Li.
Ecco l’intervista completa: