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Be Real: Che cos’è e come funziona

Be real cos'è e come funziona
13 Novembre 2024, 15:51 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

“Time to BeReal”. Tre parole che ogni giorno, in un momento casuale, fanno vibrare contemporaneamente milioni di smartphone in tutto il mondo. Due minuti di tempo per immortalare un frammento di vita, che sia in ufficio davanti al computer, sul divano in pigiama o durante una cena elegante.

È questa la rivoluzione silenziosa di BeReal, l’app francese che dal 2020 vuole cambiare i social network, trasformando l’imperfezione in punto di forza e l’autenticità in manifesto generazionale.

Che cos’è Be Real

BeReal nasce da un’intuizione del suo fondatore, Alexis Barreyat, ex dipendente di GoPro, che durante il suo lavoro per il produttore di action camera ha maturato una visione critica sulla direzione presa dai social media. Insieme al co-fondatore Kévin Perreau, nel 2020 ha dato vita a quello che oggi viene definito un esperimento sociale digitale più che un semplice social network.

L’app sovverte tutti i paradigmi classici delle piattaforme social: niente follower ma solo amici reciproci, nessun contatore di like in evidenza, impossibile costruire un feed curato o una presenza digitale pianificata. La vera rivoluzione sta nel suo meccanismo di pubblicazione simultanea: quando scatta il momento del BeReal, milioni di utenti nel mondo ricevono la stessa notifica e hanno la stessa finestra temporale per condividere il loro momento.

Be Real cos'è e come funziona

Questa meccanica, apparentemente limitante, ha trasformato BeReal in un fenomeno culturale che va oltre il semplice photo-sharing. L’app è diventata uno specchio generazionale che documenta la vita quotidiana della Generazione Z in modo inedito: dalle lezioni universitarie ai pranzi in mensa, dalle pause al lavoro alle serate sul divano.

Un archivio spontaneo e non filtrato della quotidianità che sta ridefinendo il concetto stesso di condivisione sociale.

Come funziona Be Real

Time to bereal

Il meccanismo di BeReal è costruito attorno a un sistema di “momenti sincronizzati” che sovverte la tipica dinamica dei social media.

Ecco come funziona nel dettaglio:

La notifica giornaliera: Ogni giorno, in un momento completamente casuale tra le 6:00 e le 24:00, BeReal invia la sua caratteristica notifica ⚡️ Time to BeReal ⚡️ a tutti gli utenti di una determinata zona temporale. Questa imprevedibilità è parte integrante dell’esperienza: potresti essere chiamato a condividere il tuo momento mentre sei a scuola, in riunione o mentre guardi Netflix, creando quella democratizzazione della quotidianità che è il cuore dell’app.

Il processo di cattura: Gli utenti hanno 2 minuti – cronometrati con precisione nell’app – per rispondere alla chiamata. La fotocamera si attiva in modalità “dual”: lo scatto simultaneo dalle fotocamere anteriore e posteriore crea quello che in gergo viene chiamato “RealMoji”, un’istantanea bifacciale del momento. Non esiste un pulsante di re-scatto: il primo tentativo è quello definitivo, proprio come accadrebbe con una vecchia Polaroid.

Regole e meccaniche anti finzione: BeReal ha implementato diverse misure per mantenere l’autenticità:

  • L’app registra se la foto è stata scattata con la fotocamera nativa o se è un retake
  • Compare un indicatore del numero di tentativi effettuati prima della pubblicazione
  • La luminosità viene catturata automaticamente, senza possibilità di modifiche
  • Un timer visibile mostra quanto tempo è passato dal momento della notifica
  • La geolocalizzazione (opzionale) viene registrata al momento dello scatto

L’economia dell’interazione: A differenza di altri social, BeReal ha introdotto un sistema di “reciprocità forzata”:

  • Non puoi vedere i BeReal degli altri finché non pubblichi il tuo
  • I commenti sono limitati a RealMoji (reazioni create con la propria fotocamera al momento)
  • Le interazioni tardive vengono contrassegnate con timestamp precisi
  • È possibile cancellare il proprio BeReal entro un’ora dalla pubblicazione, ma l’azione viene notificata ai propri amici

Ogni BeReal contribuisce a creare quello che l’app chiama “Il tuo Realmento” – un archivio personale visibile solo all’utente che raccoglie tutti i momenti catturati. Questa funzione trasforma l’app in un diario visivo non filtrato della propria quotidianità, creando un’interessante documentazione della propria routine nel tempo.

Statistiche e curiosità

Il fenomeno BeReal ha raggiunto dimensioni impressionanti in poco più di tre anni: con oltre 50 milioni di download globali, l’app si è affermata come uno dei casi più interessanti nel panorama social del post-pandemia. Il suo successo è particolarmente significativo tra i giovani della Generazione Z, che rappresentano la maggioranza degli utenti attivi – più del 60% ha meno di 25 anni – confermando come le nuove generazioni stiano cercando alternative più autentiche ai social tradizionali.

La consacrazione definitiva è arrivata nel 2022, quando Apple l’ha nominata “App dell’Anno”, riconoscendo non solo la sua popolarità ma anche il suo impatto innovativo sul modo di concepire la condivisione sociale. Particolarmente interessante è il dato sul tempo medio di utilizzo: appena 3 minuti al giorno, una cifra che stride con le ore spese su altre piattaforme social e che conferma la missione anti-dipendenza dell’app.

Dal punto di vista geografico, BeReal ha conquistato prima il mercato francese – suo paese d’origine – per poi espandersi con successo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove ha trovato terreno fertile tra gli studenti universitari.

Ma ciò che rende davvero unico questo social network è il suo modello di business controcorrente: poca pubblicità, nessuno spazio per influencer e creator, nessuna possibilità di monetizzazione diretta. Una scelta radicale che sembra funzionare, almeno per ora, grazie ai sostanziosi finanziamenti ricevuti da investitori che credono nella visione di lungo termine della piattaforma.


Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.