Boeing conferma il riscatto da 200 milioni di Lockbit
Boeing conferma il riscatto chiesto dai pirati informatici di Lockbit da 200 milioni di dollari dopo l’hack del 2023.
Boeing conferma di non aver pagato il riscatto di 200 milioni di dollari in cambio della sicurezza dei 43GB di dati sottratti dagli hacker di Lockbit.
Facciamo un passo indietro. Nell’ottobre del 2023, Boeing è stata vittima di un attacco informatico ad opera del gruppo di ransomware LockBit, che ha minacciato di diffondere ciò che ha descritto come “una quantità ingente” di dati sensibili. LockBit ha inoltre pubblicato alcuni dati relativi all’attacco, che includevano dei codici software di gestione IT, strumenti per il monitoraggio e di audit.
La vicenda torna in risalto dopo la rivelazione di un atto di accusa reso pubblico dal DOJ che riguardava il presunto capo di Lockbit, Dimitry Yuryevich Khoroshev, che indicava una “corporazione multinazionale aerospaziale con sede in Virginia” presa di mira da Lockbit per un riscatto di 200 milioni di dollari. Boeing ha poi confermato a CyberScoop di essere l’azienda non nominata nell’atto di accusa.
Khoroshev, conosciuto anche come LockBitSupp, sulla cui testa pende una taglia da 10 milioni di dollari, è accusato di aver creato e gestito il gruppo Lockbit che conta oltre 2.000 vittime. Il bottino accumulato dal gruppo di hacker è di 500 milioni, tutti pagati dalle aziende ricattate.
Fonte: Pcmag.com