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Il capo AI di Microsoft in disaccordo con Sam Altam sull’AGI

Mustafa Suleyman ceo di ai microsoft
09 Dicembre 2024, 18:01 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

Il CEO di Microsoft AI, Mustafa Suleyman, contraddice Sam Altman: ”Per l’AGI potrebbe essere necessari altri 10 anni”. Si intravedono tensioni tra i due colossi tech.

L’intelligenza artificiale generale (AGI) non è dietro l’angolo come alcuni vorrebbero far credere. È questa la posizione di Mustafa Suleyman, CEO di Microsoft AI, che in un’intervista a The Verge ha preso le distanze dalle recenti dichiarazioni di Sam Altman, CEO di OpenAI.

Mentre Altman sostiene che l’AGI sia raggiungibile con l’hardware attuale, Suleyman si mostra più cauto: “Non credo che possa essere realizzata con le NVIDIA GB200. È plausibile nelle prossime due-cinque generazioni di hardware, ma potrebbero volerci fino a 10 anni”, ha dichiarato nell’ultimo episodio del podcast Decoder.

La divergenza di opinioni evidenzia una frattura più profonda tra Microsoft e OpenAI, emersa a un anno dal drammatico reintegro di Altman come CEO di OpenAI, operazione in cui Microsoft ha giocato un ruolo chiave.

Suleyman sottolinea l’importanza di distinguere tra il termine AGI e “singolarità”. “L’AGI è un sistema di apprendimento general-purpose capace di operare efficacemente in tutti gli ambienti di training a livello umano”, spiega. “La singolarità, invece, è un sistema auto-migliorante che accelera rapidamente oltre l’intelligenza umana”.

Il CEO di Microsoft AI critica anche la drammatizzazione del concetto di AGI, che distrae dalle reali capacità dei sistemi attuali. “Mi interessa sviluppare compagni AI utili, che lavorino per l’essere umano e siano dalla sua parte, piuttosto che inseguire la teorica superintelligenza”, afferma.

La posizione di OpenAI

La scorsa settimana, durante il DealBook Summit del New York Times, Altman ha abbassato l’asticella per l’AGI rispetto alle sue precedenti dichiarazioni sulla superintelligenza. “L’AGI arriverà prima di quanto la maggior parte delle persone pensi, ma avrà un impatto minore”, ha affermato. “Le preoccupazioni sulla sicurezza non si manifesteranno al momento dell’AGI. Il mondo continuerà più o meno come prima, solo più velocemente”.

Implicazioni e possibili tensioni fra Microsoft e OpenAI

L’intervista rivela anche potenziali attriti tra Microsoft e OpenAI. Suleyman ha confermato che Microsoft sta sviluppando un proprio modello AI di frontiera in grado di competere con “GPT-4 e GPT-4o”. Sulla partnership con OpenAI, si è limitato a commentare: “Ogni partnership ha delle tensioni, è naturale e salutare. Sono un’azienda completamente diversa da noi, operano in modo indipendente e le collaborazioni si evolvono nel tempo”.

Il dibattito sulla tempistica dell’AGI non è puramente accademico. Influenza decisioni strategiche, investimenti e lo sviluppo stesso dell’intelligenza artificiale. La posizione più cauta di Microsoft potrebbe riflettere un approccio più pragmatico allo sviluppo dell’AI, concentrato su applicazioni concrete piuttosto che su obiettivi visionari.

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Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.