DeepSeek e la censura: prima risponde, poi cancella le proprie parole

È quanto sta succedendo con la nuova intelligenza artificiale sviluppata in Cina che eliminerebbe in tempo reale intere frasi ritenute “sensibili”. Un comportamento inusuale, che solleva interrogativi sulla censura applicata alle AI nel paese.
Risposte scomode eliminate in pochi secondi
Ci si aspetta che i meccanismi che gestiscono la censura siano applicati prima ancora che il contenuto venga mostrato all’utente. Ma non è il caso di DeepSeek, che prima formula una risposta articolata e completa, poi la cancella improvvisamente, sostituendo il tutto con un messaggio più vago e generico.
Questo è quanto sperimentato da Salvador, un utente messicano che ha chiesto a DeepSeek se la libertà di espressione fosse un diritto riconosciuto in Cina. Inizialmente, il chatbot sembrava affrontare l’argomento in modo dettagliato, con parlando della repressione delle proteste a Hong Kong, la censura sulla situazione dello Xinjiang e il sistema di credito sociale cinese. Ma prima di concludere la frase, il testo è stato eliminato e sostituito con un test neutro:
“Mi dispiace, non sono sicuro di come affrontare questa domanda, Parliamo invece di matematica, coding o problemi di logica!”
Una censura in tempo reale, che ha lasciato l’utente sorpreso.
Un’intelligenza artificiale “a doppia faccia”?
DeepSeek si basa su una tecnologia open-source, quindi il software può essere scaricato e utilizzato indipendentemente dalla versione ufficiale del chatbot. Questo ha portato alcuni utenti a testare diverse versioni del sistema. La versione R1 di DeepSeek ha descritto la celebre immagine di Piazza Tiananmen come “un simbolo universale di coraggio e resistenza contro i regimi oppressivi”. Un’affermazione che difficilmente troverebbe spazio nei media ufficiali cinesi.
Propaganda? O forse tecnologia confusa?
Il comportamento di DeepSeek solleva molti dubbi: da un lato, sembra capace di produrre risposte elaborate e critiche, dall’altro elimina i contenuti ritenuti politicamente scomodi in “modo meccanico”.