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DJI: un anno da oggi per dimostrare di non essere una minaccia per gli USA

dji drone negli usa
19 Dicembre 2024, 19:27 | Andrea De Luca Andrea De Luca

La superpotenza cinese dei droni, DJI, ha ricevuto una pausa temporanea dal possibile bando in America. Ecco cosa significa per il futuro dell’azienda e della tecnologia dei droni.

Nel contesto di una crescente tensione tra tecnologia e geopolitica, DJI, il colosso cinese della produzione di droni, si ritrova al centro di una tempesta legislativa negli Stati Uniti. La questione al cuore del dibattito è se i suoi droni possano o meno rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale. In risposta, il Senato americano ha deciso di dare a DJI e Autel Robotics, altro noto produttore di droni, un anno di tempo per dimostrare la sicurezza dei loro prodotti.

Il tutto ruota intorno al “National Defense Authorization Act” (NDAA), appena passato dal Senato e in attesa della firma del presidente Joe Biden. Originariamente, una legge proposta, nota come “Countering CCP Drones Act”, avrebbe potuto portare a un divieto immediato dei droni DJI, ma questa disposizione è stata esclusa dall’NDAA finale, concedendo così a DJI una possibilità temporanea di esonero.

Questo sviluppo è rilevante se consideriamo che, secondo alcune stime, DJI detiene almeno il 70% del mercato dei droni negli Stati Uniti. La dominanza di DJI nel mercato ha sollevato preoccupazioni non solo di sicurezza, ma anche economiche, con figure politiche come la deputata Elise Stefanik che hanno criticato la dipendenza degli Stati Uniti dalla produzione cinese di droni, definendola “strategicamente irresponsabile”.

Il NDAA ora incarica un’agenzia di sicurezza nazionale “appropriata” di valutare i rischi associati ai prodotti di DJI e Autel, inclusi droni e altri dispositivi di comunicazione o sorveglianza video. Se entro un anno l’agenzia dovesse trovare prove che i prodotti delle aziende costituiscono una minaccia, la Federal Communications Commission sarà obbligata a inserire tali prodotti nella cosiddetta “lista coperta”, che proibisce la vendita e il marketing di certi dispositivi negli Stati Uniti.

Nel frattempo, DJI ha espresso soddisfazione per la decisione di non includere il “Countering CCP Drones Act” nel NDAA, pur criticando la legislazione per aver preso di mira in modo ingiusto i droni prodotti in Cina. L’azienda ha anche sollevato preoccupazioni sul fatto che, se nessuna agenzia dovesse assumersi la responsabilità di condurre lo studio di rischio richiesto, i suoi prodotti verrebbero automaticamente aggiunti alla lista coperta.

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Andrea De Luca
Andrea De Luca, nato nel 1998, nel cuore dell’era digitale. La passione per l’informatica affonda le radici fin dalla sua adolescenza. Wannabe ingegnere informatico, nel frattempo studio codice, costruisco computer e tastiere meccaniche custom. Ama leggere libri di fantascienza.