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Google lancia Trova il mio dispositivo

Google trova il mio dispositivo funzione lanciata ora
09 Aprile 2024, 08:57 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

Google ha presentato la rete “Find My Device” ovvero “Trova il mio dispositivo”, per tutti quei prodotti basati su Android e riflette in pieno le funzionalità della rete “Dov’è” di Apple, progettata per localizzare i dispositivi persi o rubati.

Come “Dov’è” di Apple, la rete per Android “Trova il mio dispositivo” può utilizzare milioni di dispositivi Android (a patto che eseguano Android 9 o successivi) sparsi in tutto il mondo per rintracciare i prodotti Android smarriti, rubati o persi. Ad esempio, uno smartphone Android perso può inviare dei segnali agli altri dispositivi Android nelle vicinanze tramite bluetooth, trasmettendo quindi la sua posizione in tempo reale al legittimo proprietario.

Dal momento che la rete sfrutta la tecnologia Bluetooth, la tecnologia funziona anche quando i dispositivi sono offline e non hanno quindi una connessione cellulare o Wi-Fi. Per ora, gli smartphone di Google Pixel 8 e Pixel 8 Pro possono essere localizzati anche quando spenti o con la batteria scarica.

Come segnalato da Google nel suo blog, su “Trova il mio dispositivo” sarà possibile condividere un particolare prodotto con 5 persone (amici o familiari), ma anche far suonare il dispositivo tramite un Google Home.

Da maggio, la rete Trova il mio dispositivo funzionerà anche con i tracker bluetooth di aziende di terze parti, come le più valide alternative agli AirTag, visto che Google non ha in cantiere un proprio tracker bluetooth.

Per evitare che gli utenti iPhone vengano tracciati senza la loro volontà, Google ha lavorato con Apple per creare uno standard di settore che permette sia agli utenti iPhone che Android di ricevere avvisi su tracker di oggetti sconosciuti nelle vicinanze, a prescindere dalla marca del dispositivo. Google ha atteso molto prima che Apple implementasse il supporto per gli avvisi di tracker di terze parti per lanciare la sua rete, basandosi almeno su stringhe di codice trovare in iOS 17.5.

Google ha imparato molto dalle critiche rivolte ad Apple per quanto riguarda la privacy, tema molto discusso sin dal giorno del lancio degli AirTags, utilizzati anche per scopi malevoli. Apple ha aumentato la frequenza delle notifiche, ha permesso di disabilitare un particolare oggetto e impedire di visualizzare la posizione.


Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.