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Grazie a Google ritorna in vita Pebble, il mitico smartwatch e-ink

Il Pebbel che risorge dalla tomba con repebble
28 Gennaio 2025, 14:54 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

Pebble può rinascere ad oltre dieci anni dall’esordio che ne decretò un successo imprevisto: questa volta, però, in una veste totalmente differente grazie al codice open source pubblicato da Google su GitHub.

La notizia apre la strada, come confermato da Eric Migicovsky (ex fondatore di Pebble), ad un ritorno sul mercato con un nuovo modello, basato sugli stessi principi che hanno reso il brand un piccolo cult: display e-ink, batteria duratura e la possibilità di personalizzare il software.

Un progetto rinato dalle ceneri
Per molti appassionati, i Pebble sono stati i primi veri smartwatch “smart”: display e-ink a basso consumo, sistema di notifiche semplice, tasti fisici e un’esperienza d’uso basilare. Una ricetta che ha attirato una folta community di sostenitori, convinti che l’idea di “orologio intelligente” non dovesse trasformarsi in una “mini TV da polso” ma piuttosto in un compagno discreto e personalizzabile. L’avventura sembrava finita quando Pebble fu acquisita, prima da Fitbit e poi da Google. Ed ora può ripartire tutto grazie alla release open source di PebbleOS.

Migicovsky e una piccola squadra all’opera
Stando alle dichiarazioni di Migicovsky, un piccolo team di ingegneri sta già lavorando a un nuovo dispositivo che, pur mantenendo design e specifiche simili ai precedenti Pebble, introdurrà alcune novità. Se Google continuerà a detenere i diritti sul marchio, il prossimo smartwatch potrebbe cambiare nome, ma l’anima sarà la stessa: e-ink, autonomia prolungata, software “hackerabile” e un focus sulla semplicità.

Perché rinasce proprio ora?
Le condizioni attuali del mercato e l’avanzamento tecnologico rendono più semplice, oggi, realizzare uno smartwatch economico, efficiente e poco esoso in termini di consumi. Migicovsky sottolinea che, sebbene negli ultimi anni abbia provato ogni nuovo smartwatch apparso sulla scena, nessuno ha saputo offrirgli ciò che faceva il caro vecchio Pebble.

Maggiori novità su Repebble.com
Ancora non ci sono dettagli sui componenti, ma chiunque sia interessato può iscriversi al sito repebble.com, dove verranno rilasciati gli aggiornamenti sullo sviluppo. Quanto al prezzo, Migicovsky suggerisce che il dispositivo potrebbe collocarsi ben al di sotto dei costi proposti da altri grandi nomi come Apple e Samsung.


Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.