Meta e Google vogliono accordarsi con gli studi di Hollywood per addestrare l’IA
A quanto pare, le due aziende avrebbero offerto decine di milioni di dollari per proporre la loro intelligenza artificiale agli studi di Hollywood.
Meta e Google stanno offrendo milioni di dollari agli studi di Hollywood nella speranza di concludere accordi di licenza che potrebbero migliorare i loro modelli per video generati dall’IA, secondo un nuovo rapporto di Bloomberg. Le aziende avrebbero offerto “decine di milioni di dollari”, anche se non è chiaro cosa risulterà dai colloqui.
Secondo questo rapporto, Netflix e Disney “non sono disposti a concedere in licenza i loro contenuti” ma hanno “espresso interesse per altri tipi di collaborazioni”. Warner Brothers Discovery avrebbe indicato “una disponibilità a concedere in licenza alcuni dei suoi programmi”.
Per il momento, sia da Meta che Google tutto tace, ambedue le aziende hanno rifiutato di commentare la situazione. Le aziende sembrano sperare che tali accordi possano aiutare a far progredire i loro strumenti di generazione video. Google ha mostrato all’I/O 2024 un modello di text-to-video, chiamato Veo, e ha ingaggiato Donald Glover per promuoverne le capacità. Anche Meta sta procedendo spedita verso questa direzione con una nuova suite di tool potenziata dall’intelligenza artificiale.
C’è stata una vera e propria corsa agli armamenti tra le aziende di IA per ottenere accordi di licenza con le testate giornalistiche. OpenAI e NewsCorp hanno annunciato un accordo pluriennale per portare contenuti di notizie su ChatGPT all’inizio di questa settimana. Meta sta anche considerando di pagare gli editori per accedere a “contenuti di notizie, foto e video” per addestrare i suoi modelli di IA, secondo quanto riportato da Business Insider.
Come sottolinea Bloomberg, gli studi di Hollywood potrebbero avere alcune riserve su tali accordi. Sebbene gli strumenti di editing basati sull’IA possano essere allettanti, c’è stata una preoccupazione diffusa nell’industria dell’intrattenimento su come le aziende di IA potrebbero utilizzare il loro lavoro creativo.
Questa tensione è esplosa questa settimana quando Scarlett Johansson ha accusato OpenAI di copiare la sua voce per il suo assistente “Sky” in ChatGPT dopo che lei stessa aveva rifiutato di collaborare con l’azienda. OpenAI ha negato di aver cercato di imitare la sua voce, sebbene l’azienda non abbia ancora spiegato questo tweet di Sam Altman.