Nintendo usa gli emulatori nel suo museo: scatta la polemica

Il museo di Nintendo “beccato” ad utilizzare gli emulatori per far girare i suoi giochi.
Il Museo di Nintendo, inaugurato il 2 ottobre 2024 a Uji City, Giappone, è un omaggio alla lunga e gloriosa storia dell’azienda, che dalle carte Hanafuda è diventata una potenza mondiale nel mondo dei videogiochi.
I visitatori del museo possono esplorare delle esposizioni interattive, ammirare gli iconici prodotti realizzati dall’azienda e giocare ai grandi classici che hanno segnato le varie generazioni.
La dietro la gloriosa facciata celebrativa si è accesa una polemica che infiamma il web: il museo utilizza alcuni emulatori per far girare dei giochi, proprio mentre Nintendo conduce continuamente delle battaglie legali contro l’emulazione e la pirateria.
Nintendo e le azioni contro la pirateria
Nintendo ha infatti intrapreso una battaglia legale contro alcuni dei maggiori sviluppatori di emulatori, come Yuzu e Ryujinx, accusati di agevolare la pirateria.
Nel marzo di quest’anno, gli sviluppatori di Yuzu sono stati costretti a chiudere il progetto dopo un accordo di 2,4 milioni di dollari con Nintendo. E, lo scorso ottobre, anche Ryujinx ha interrotto le sue operazioni in seguito a un’intesa diretta con l’azienda giapponese.
Ma ora, a pochi giorni dall’apertura del museo, un video circolato su X (ex Twitter) ha riacceso il dibattito. Nel filmato, si vede un gioco in esecuzione al museo che si interrompe bruscamente, seguito dal tipico suono di disconnessione di un dispositivo USB su un PC Windows.
Questo dettaglio ha portato molti a ipotizzare che Nintendo stia utilizzando emulatori su PC per far girare i suoi vecchi titoli esposti al pubblico, una mossa che per molti ha il sapore dell’ipocrisia.
Certo, va detto che l’azienda ha una lunga tradizione nello sviluppo di emulatori interni, attraverso la sua sussidiaria Nintendo European Research & Development (NERD). Questa divisione ha sviluppato emulatori per vecchie console come NES, SNES e Game Boy, utilizzati ad esempio nel servizio Nintendo Switch Online.
Per ora, Nintendo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito al video e alla presunta presenza di emulatori nel suo museo.