OpenAI etichetta le immagini IA, ma può essere facilmente rimossa
OpenAI sta per introdurre nei suoi strumenti ChatGPT e DALL-E 3 una novità importante: l’inserimento di metadati che attestano la loro generazione artificiale.
Anche OpenAI, come Meta sta facendo su Facebook ed Instagram, è al lavoro per permettere agli utenti di facilitare loro il compito di distinguere la paternità digitale di un’immagine, seppur non esente da criticità.
L’avanzamento delle tecnologie dell’intelligenza artificiale ha reso i contenuti prodotti da IA praticamente identici, se non migliori, di quelli generati dall’uomo. Proprio per questo le migliori aziende tech hanno sentito il dovere di scendere in campo, mettendo in pratica dei sistemi di etichettatura specifici. Tuttavia OpenAI evidenzia la complessità di questa operazione.
Martedì, OpenAI ha comunicato di aver avviato l’integrazione dello standard di metadati C2PA nelle immagini create attraverso ChatGPT e DALL-E 3. Questa novità, già disponibile per gli utenti web, verrà estesa alle applicazioni mobile entro il 12 febbraio. Il C2PA, acronimo di Coalition for Content Provenance and Authenticity, è un’iniziativa lanciata nel 2021 da importanti realtà del settore tecnologico, tra cui Microsoft, Adobe e Intel. L’obiettivo è quello di stabilire un metodo unificato per l’etichettatura e l’attribuzione di dati di provenienza ai contenuti AI, minimizzando l’impatto sulla dimensione dei file.
Sebbene i metadati non siano direttamente visibili sull’immagine, è relativamente semplice rimuovere questa marcatura, sia volontariamente che per mezzo di processi automatici, come quelli attuati da diverse piattaforme social durante il caricamento delle immagini. Anche lo screenshot, ad esempio, bypassa totalmente questo metodo.
“La rimozione dei metadati non implica necessariamente che un’immagine non sia stata generata tramite ChatGPT o la nostra API,” ha precisato OpenAI tramite un post sulla piattaforma X.