OpenAI annuncia il piano per diventare una società for-profit

OpenAI ha annunciato una svolta attesa da tempo: il passaggio a una struttura for-profit.
Con questo piano, OpenAI punta a raccogliere i capitali necessari per continuare a sviluppare l’Intelligenza Generale Artificiale (AGI), mantenendo al contempo il focus su iniziative di grande impatto sociale. Ma cosa significa davvero questa trasformazione per il futuro della tecnologia?
OpenAI ha pubblicato un post tra le pagine del suo blog ufficiale annunciando che la struttura operativa della compagnia cambierà radicalmente. L’azienda prevede di trasformarsi in una Public Benefit Corporation (PBC) entro il 2025, una società for-profit progettata per operare a beneficio della società. Questo ramo PBC prenderà il controllo delle operazioni e delle attività commerciali, mentre la parte no-profit di OpenAI manterrà una partecipazione, ma perderà il ruolo di supervisione.
La via di mezzo tra profitto e missione sociale?
Il nuovo modello organizzativo divide chiaramente i ruoli: il ramo for-profit si occuperà delle operazioni principali e della raccolta fondi, mentre la no-profit si dedicherà a iniziative benefiche nei settori della sanità, dell’istruzione e della scienza. Secondo il consiglio di amministrazione, questa mossa è fondamentale per raccogliere i fondi richiesti per sviluppare tecnologie avanzate come l’AGI.
Perché OpenAI ha bisogno di questa transizione?
Le voci sulla necessità di un passaggio al modello for-profit circolavano da tempo, alimentate dalla crescente pressione finanziaria per sostenere i modelli di intelligenza artificiale, sempre più complessi e costosi. Bloomberg aveva riportato che il CEO Sam Altman avrebbe ottenuto una quota azionaria del 7% nell’ambito della transizione, ma l’attuale CEO aveva smentito queste affermazioni.
Il consiglio di amministrazione di OpenAI ha sottolineato che gli investimenti necessari per competere nello sviluppo dell’intelligenza artificiale richiedono un accesso a capitali molto più elevati di quanto previsto all’inizio.
Le sfide e le opposizioni
Elon Musk ha presentato di recente una mozione per bloccare il passaggio di OpenAI al modello for-profit, mentre Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha chiesto l’intervento del procuratore generale della California per fermare la transizione. Nonostante queste opposizioni, OpenAI intende proseguire per la sua strada, garantendo alla sua parte no-profit azioni valutate equamente da consulenti finanziari indipendenti.