I Samsung XR sono occhiali, non competeranno con l’Apple Vision Pro
Il dispositivo XR di Samsung, scambiato da tutti, noi compresi, per un headset di realtà mista, sarà invece un occhiale appunto “XR”.
Dopo aver fatto trapelare indizi lo scorso anno con l’annuncio della serie Galaxy S23, Samsung sembra aver scelto una strada diversa per il suo dispositivo XR: non più un visore futuristico alla Apple Vision Pro, ma occhiali di realtà aumentata. È questa la mossa a sorpresa del colosso sudcoreano per entrare nel mondo AR/VR.
Inizialmente, tutti ci aspettavamo un visore di fascia alta, visto che Google, Qualcomm e Samsung avevano annunciato una collaborazione nel campo della Realtà Estesa (XR).
Ma adesso è Cristiano Amon, CEO di Qualcomm, a rivelare il vero piano: il dispositivo sarà una coppia di occhiali intelligenti che si collegheranno direttamente a uno smartphone. “Sarà un prodotto nuovo” ha spiegato Amon a CNBC. “L’obiettivo è far sì che gli occhiali non siano diversi da quelli che indossiamo normalmente, ma con una marcia in più: la realtà aumentata.”
Attualmente non sono presenti dettagli sul funzionamento, ma in genere, dispositivi come questo, funzionano in maniera differente dai classici visori di realtà mista. Mostreranno sicuramente informazioni utili alla realtà, come ad esempio indicazioni stradali o altre info mentre si vive la normale vita di tutti i giorni. Non è ancora chiaro se Samsung stia producendo solo occhiali o stia contemporaneamente lavorando su un visore simile all’Apple Vision Pro.
Dal punto di vista tecnologico, gli occhiali dovrebbero utilizzare i chip Snapdragon di Qualcomm e una versione di Android ottimizzata per la realtà aumentata. Ci sono alcuni dubbi su quale chip esattamente verrà utilizzato: lo Snapdragon AR2 Gen 1, uscito due anni fa, potrebbe essere troppo datato, mentre lo Snapdragon XR2+ Gen 2, sviluppato per visori completi, sembra troppo complesso per degli occhiali che devono essere molto leggeri.
Rimane da comprendere tutto il discorso legalo all’intelligenza artificiale generativa, definito come “l’ingrediente mancante” per la crescita dell’intero settore della realtà mista.
Insomma, se Samsung lancerà davvero questi occhiali intelligenti, la competizione sarà più con i Ray-Ban di Meta e con gli Spectacles di Snap che con l’Apple Vision Pro. E il metodo per aggredire il mercato potrebbe essere un prezzo competitivo e l’integrazione totale all’interno dell’ecosistema Samsung e Galaxy.