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Sensify: la tecnologia che trasforma lampadine e prese Zigbee in sensori di movimento

Sensify ivani nuove tecnologie per la domotica
22 Gennaio 2025, 18:14 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

La tecnologia di Sensify trasforma lampadine e prese smart in sensori di movimento.

Accendere e spegnere le luci in base alla nostra presenza in una stanza è sempre stato il sogno di chi ama le smart home. Finora, però, il controllo “magico” dell’illuminazione richiedeva l’installazione di sensori di movimento dedicati, spesso poco pratici e invadenti. Oggi, una tecnologia chiamata Sensify promette di rivoluzionare l’approccio: invece di aggiungere nuovi dispositivi, punta a trasformare direttamente lampadine, prese e switch Zigbee già presenti in molti ambienti.

Un’idea che arriva dal firmware

Sensify, sviluppata dalla startup Ivani, sfrutta il wireless network sensing (WNS) per rilevare i movimenti sfruttando la rete Zigbee integrata nei dispositivi. In pratica, lampadine e altre apparecchiature “comunicano” tra loro per captare variazioni delle onde radio quando qualcuno si muove, senza bisogno di sensori esterni. Basterebbe un semplice aggiornamento firmware per abilitare questa funzione.

Non è la prima volta che si parla di un approccio del genere: Wiz, brand “cugino” di Philips Hue, ha svelato qualche mese fa SpaceSense, una funzione di WNS via Wi-Fi. Così, è nata l’ipotesi che Hue — essendo un ecosistema incentrato su Zigbee — potesse seguire lo stesso percorso. Secondo alcune indiscrezioni, proprio Sensify potrebbe essere la chiave per rendere le lampadine Hue in grado di “vedere” chi entra in una stanza.

Cosa cambia rispetto ai tradizionali sensori

I classici sensori di movimento a infrarossi (PIR) richiedono spesso un posizionamento specifico e una linea di visuale libera. Sensify, invece, basa la sua precisione sul posizionamento di almeno tre o più dispositivi Zigbee in un ambiente, capaci di rilevare insieme variazioni nel segnale radio. Il risultato è un sistema più flessibile, anche se non sempre infallibile: le luci, per esempio, potrebbero spegnersi se restiamo immobili troppo a lungo, a differenza di tecnologie più raffinate come i radar mmWave, che captano anche il nostro respiro.

La prospettiva di non dover installare alcun hardware aggiuntivo per avere un sistema di rilevamento appare allettante, soprattutto in case già equipaggiate con lampadine e prese Zigbee. “È la realizzazione di ciò che la domotica doveva essere sin dall’inizio,” dicono i fondatori di Ivani, convinti che il loro firmware possa sbloccare funzioni evolute con un semplice update.

Certo, rimane da chiarire quando i grandi produttori decideranno di adottare Sensify — e, di conseguenza, se vedremo davvero lampadine come le Hue trasformarsi in sensori di movimento dall’oggi al domani. Ma l’idea che un semplice aggiornamento software possa rendere più “intelligenti” gli oggetti che già abbiamo in casa è uno scenario affascinante: niente più sensori extra, niente più infrarossi da installare in ogni angolo. Semplicemente, la rete di lampadine e prese esistenti diventa in grado di capire quando ci siamo e quando no, regolando l’illuminazione in modo autonomo.

FonteCrediti foto


Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.