Smartphone e tablet fanno male ai bambini sotto ai due anni
Un nuovo studio lancia l’allarme: l’uso di tablet e smartphone ai bambini sotto ai due anni è dannoso.
I genitori, diciamocelo, conoscono bene la tentazione di piazzare il proprio figlioletto di fronte a un tablet per guadagnare qualche minuto di tregua. Ma la prossima volta che lo fate, pensateci due volte. Un nuovo studio, pubblicato su JAMA Pediatrics, lancia l’allarme: l’uso eccessivo dei tablet tra i più piccoli sembra essere direttamente collegato a esplosioni di rabbia e frustrazione.
I numeri dello studio indicano che i bambini che passano almeno 75 minuti davanti a uno schermo, indicativamente all’età di 3 anni e mezzo, hanno più probabilità di avere scoppi di rabbia. La ricerca evidenzia un circolo vizioso: più un bambino manifesta rabbia e frustrazione, più tende a rifugiarsi nel tablet, allungando ulteriormente il tempo passato davanti allo schermo.
A dirlo non è il solito moralista contrario alla tecnologia, ma Caroline Fitzpatrick, professoressa di sviluppo infantile all’Università di Sherbrooke, che afferma: “Usare il tablet può aiutare i genitori a evitare un capriccio sul momento, ma alla lunga, impedisce ai bambini di sviluppare capacità di regolazione emotiva”. Insomma, la classica soluzione rapida che, nel lungo termine, potrebbe fare più male che bene.
La ricerca, condotta su 315 genitori della Nuova Scozia, in Canada, ha monitorato l’uso del tablet tra i bambini dai 3 anni e mezzo fino ai 5 anni e mezzo, valutando anche le loro espressioni di rabbia attraverso alcune domande standardizzate. Il risultato è che più tempo si passa su uno schermo, più alti sono i livelli di rabbia e frustrazione.
Eppure c’è chi difende il tablet
Nonostante i dati allarmanti, c’è chi non rinuncia al suo piccolo schermo per i momenti critici. Farrah Butler, madre di Atlanta, permette a suo figlio di 3 anni, Oliver, di giocare con l’iPad ogni tanto. “È utile quando devi sbrigare qualche faccenda e lui vuole che tu giochi con lui”, ammette Butler.
Lei e il marito hanno notato che, quando tolgono lo schermo, Oliver e i suoi fratelli non protestano troppo. “Trovano sempre qualcos’altro da fare”, racconta.
Quali saranno gli effetti a lungo termine e quanto tempo diventa troppo ancora non si sa con certezza.
Nell’era digitale, il tablet sembra essere diventato un sostituto troppo comodo, ma a quale prezzo? Mentre i genitori cercano disperatamente di trovare un equilibrio tra il bisogno di una pausa e il rischio di vedere il proprio figlio esplodere in scoppi di rabbia, gli esperti ci invitano a riflettere: è davvero questa la strada giusta?