Che cos’è lo Spatial Computing, spiegato facile
Ecco una guida introduttiva sullo “spatial computing” e una serie di considerazioni su come cambierà il modo in cui utilizziamo e pensiamo ai computer.
Lo spatial computing è una tecnologia che consente ai computer di integrarsi in modo naturale con il mondo fisico. Apple non è la prima azienda ad esplorare questo campo, ma crede che questa sarà la prossima grande rivoluzione nel mondo del computing.
E la società è disposta a scommetterci con il suo visore AR/VR, l’Apple Vision Pro.
Come funziona lo Spatial Computing
Lo spatial computing combina il mondo virtuale e fisico in modo fluido. Si può sperimentare e “toccare con mano” attraverso i visori in commercio come l’Apple Vision Pro, il Microsoft Hololens e il Meta Quest Pro.
Tutti questi dispositivi mostrano il mondo reale, ma allo stesso tempo, inseriscono degli oggetti nella scena in un modo che appare tridimensionale. Ad esempio, potresti posizionare un mobile virtuale nel tuo salotto per vedere come potrebbe apparire prima di acquistarlo; oppure i lavoratori in fabbrica possono sovrapporre manuali tecnici sulle macchine che stanno costruendo. Le vie e gli utilizzi sono potenzialmente infiniti.
Questi dispositivi utilizzano diverse tecnologie per mescolare la realtà mista e quella aumentata.
Usano la visione artificiale, che elabora i dati provenienti da telecamere e altri sensori e cattura informazioni visive sull’ambiente, inclusi la posizione, l’orientamento e il movimento degli oggetti. Con la “sensor fusion”, possono combinare i dati provenienti da più sensori, come fotocamere e LiDAR, per creare una visione accurata e completa dell’ambiente. E utilizzano la mappatura spaziale per creare un modello 3D dell’ambiente, che consente un posizionamento e una manipolazione più precisi dei contenuti digitali.
Uno tra i vantaggi chiave dello spatial computing è la sua capacità di comprendere la profondità dell’ambiente. Questo permette di vivere interazioni realistiche e naturali con gli oggetti virtuali, poiché possono essere posizionati e manipolati in un modo da corrispondere al mondo fisico.
Tutti questi dispositivi dispongono di funzionalità che ti permettono di interagire con gli oggetti virtuali: la tecnologia di tracciamento oculare monitora lo sguardo, e i controller portatili e i sensori di movimento ti consentono di manipolare gli oggetti virtuali. Ad esempio, l’Apple Vision Pro ha un avanzato sistema di tracciamento oculare e sensori di rilevamento dei gesti che ti permettono semplicemente di guardare gli oggetti per attivarli o di spostarli pizzicando le dita o con un rapido movimento del polso.
I dispositivi che impiegano lo spatial computing potrebbero anche avere funzioni di riconoscimento vocale per supportare i comandi vocali. Queste sono particolarmente utili in ambienti pratici come la produzione, dove non è possibile utilizzare gesti manuali o controller. Il Vision Pro, HoloLens e Magic Leap supportano i comandi vocali.
Riassumendo, lo spatial computing è collegato sia alla realtà aumentata (AR) che alla realtà virtuale (AR). L’AR significa sovrapporre contenuti digitali al mondo reale, solitamente utilizzando un telefono o occhiali intelligenti. Mentre l’AR può migliorare la percezione dell’ambiente da parte dell’utente, non incorpora contenuti digitali nello spazio 3D né fornisce un senso di profondità. La VR, d’altra parte, crea un ambiente digitale completamente immersivo che sostituisce l’ambiente fisico dell’utente. E la realtà mista (MR) utilizza una combinazione di AR e VR.
Come si può usare lo spatial computing
Lo spatial computing ha il potenziale per rivoluzionare vari settori creando esperienze e applicazioni che prima erano impossibili. Ecco alcuni dei domini in cui questa tecnologia può essere applicata.
Videogiochi e intrattenimento
Lo spatial computing crea esperienze di gioco e intrattenimento immersive che ti permettono di interagire con oggetti e personaggi virtuali in modo naturale e intuitivo.
Ad esempio, invece di una tastiera o un joystick, potresti usare gesti della mano o lo sguardo per controllare gli avatar e manipolare oggetti in un gioco. Anche l’intrattenimento può cambiare radicalmente: con l’Apple Vision Pro, potresti guardare una partita NBA come se fossi seduto a bordo campo. Può anche registrare ricordi in un formato spaziale che potrai rivivere successivamente in 3D.
Educazione e formazione
Lo spatial computing può offrire un’esperienza di apprendimento coinvolgente e interattiva che migliora la ritenzione delle conoscenze e l’acquisizione di nuove competenze.
Gli studenti di medicina, ad esempio, possono utilizzare i visori AR/VR per esercitarsi in procedure chirurgiche in un ambiente virtuale che simula però delle condizioni reali. In ambito scientifico e ingegneristico, gli studenti possono costruire e testare prototipi virtuali di macchine o condurre esperimenti di ogni genere.
Architettura e design
Gli architetti possono creare, visualizzare e modificare progetti nel mondo reale senza la necessità di prototipi fisici. Questo può far risparmiare tempo e costi e consentire processi di progettazione più iterattivi. I designer possono anche utilizzare lo spatial computing per creare prototipi virtuali di prodotti e testarne la funzionalità e l’ergonomia in diversi contesti fisici.
Sanità e medicina
Lo spatial computing può fornire nuovi modi per diagnosticare, trattare e monitorare i pazienti. Ad esempio, i medici potrebbero usare un visore AR/VR per sovrapporre schermi virtuali e informazioni diagnostiche al mondo reale, aiutandoli a prendere decisioni in modi mai visti prima. Oppure, un medico potrebbe visualizzare le scansioni mediche di un paziente tramite un visore durante un’operazione, in tempo reale.
Questa rivoluzionaria tecnologia potrebbe anche aiutare i pazienti con disabilità fisiche o cognitive a riconquistare la loro indipendenza fornendo assistenti virtuali o esercizi di riabilitazione personalizzati.
Oltre a questi settori, lo spatial computing potrebbe avere applicazioni in campi come il retail, la produzione e i trasporti. Ad esempio, i produttori potrebbero utilizzare un visore per migliorare le linee di montaggio con oggetti e informazioni virtuali utili per ottimizzare i processi di produzione.
Quale sarà il futuro di questa tecnologia
Nonostante il suo fascino, lo spatial computing ha avuto successi alterni fino ad ora.
Una delle maggiori sfide del settore è il costo dell’hardware. I migliori dispositivi costano migliaia di dollari e non sono accessibili a tutti. È per questo che non hanno ancora avuto un grande impatto sul mercato dei consumatori, trovando invece un successo limitato nelle applicazioni aziendali di nicchia, dove l’aumento della produttività giustifica il costo.
Inoltre, il peso dei visori, la bassa risoluzione e la mancanza di comfort sono preoccupazioni importanti per gli utenti, poiché possono causare affaticamento e mal di mare durante un uso prolungato. Anche la durata della batteria è un fattore limitante: la maggior parte dei dispositivi ha una durata della batteria di sole poche ore e richiede ricariche frequenti.
Con il passare del tempo le aziende stanno facendo progressi in molti di questi ambiti. E come mostrato da altri settori, il costo di sensori, display e hardware diminuirà gradualmente man mano che il campo si evolve e diventa più competitivo.
Sebbene sia estremamente costoso al momento, il Vision Pro potrebbe innescare una serie di innovazioni e applicazioni che daranno nuovo slancio dello spatial computing.