Addio zone senza campo: Starlink e T-Mobile hanno il via libera dalla FCC per la connessione satellitare

La Federal Communications Commission (FCC) ha concesso a SpaceX l’autorizzazione per portare la connettività satellitare direttamente sui telefoni dei clienti T-Mobile, segnando un momento storico nella lotta contro le zone senza copertura mobile.
Questa collaborazione, prima nel suo genere ad ottenere l’approvazione ufficiale, trasformerà il modo in cui utilizzeremo le reti mobili, portando il segnale anche nelle aree più remote degli Stati Uniti e, nel prossimo futuro, del globo.
Il progetto, che si chiama Direct to Cell, ha già dimostrato il suo potenziale durante l’emergenza dell’uragano Helene, quando la tecnologia è stata impiegata con successo grazie a un’autorizzazione temporanea. Un test sul campo che ha confermato le potenzialità di questa innovazione, nata da una collaborazione annunciata nel 2022 tra il colosso spaziale di Elon Musk e uno dei principali operatori telefonici americani.
La mossa ha innescato una reazione a catena nel settore: anche Verizon e AT&T hanno stretto accordi simili con AST SpaceMobile, preparandosi a questa nuova era della connettività.
L’entusiasmo iniziale deve fare i conti con alcune limitazioni tecniche e normative ancora da superare. La questione più delicata riguarda la potenza di trasmissione dei satelliti. La FCC deve ancora pronunciarsi sulla possibilità di aumentare l’emissione radio per supportare servizi più avanzati come le chiamate vocali e le videochiamate in tempo reale. Non mancano le preoccupazioni degli operatori tradizionali, che temono possibili interferenze con le loro reti terrestri.
I primi satelliti con capacità direct-to-cell sono già in orbita dallo scorso gennaio, ma siamo solo all’inizio di un progetto molto più grande. Per ora, il servizio si limiterà alla messaggistica di base, mentre per le funzionalità complete bisognerà attendere il 2025.
SpaceX di Elon Musk vuole aumentare la sua flotta satellitare: oltre ai 7.518 satelliti già approvati nel 2018, l’azienda ha richiesto l’autorizzazione per lanciarne altri 22.488.