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SpaceX cattura ancora una volta il gigantesco booster di Starship, ma la navicella si disintegra

starship space x chopstick
17 Gennaio 2025, 15:32 | Lorenzo Ricciutelli Lorenzo Ricciutelli

SpaceX è riuscita per la seconda volta a catturare il gigantesco Super Heavy booster grazie alle “chopstick arms” della launch tower in Texas. Subito dopo, però, qualcosa è andato storto: la navicella Starship, rimasta priva di alcuni motori durante l’ascesa, ha interrotto le comunicazioni e si è disintegrata in un “rapid unscheduled disassembly”, con frammenti avvistati sopra le isole Turks e Caicos.

SpaceX ha messo a segno l’aggancio del Super Heavy booster durante il 7° test flight (volo di prova), confermando ancora una volta la solidità del sistema di recupero per un rapido ri-uso dei razzi. Il primo stadio, completo di 33 Raptor engines, ha compiuto una discesa controllata tra le braccia robotiche della torre, evidenziando la volontà di riutilizzo alla base dei progetti di Elon Musk.

La parte superiore, invece, non ha retto: alcuni motori hanno smesso di funzionare e la comunicazione con Starship è stata persa. Kate Tice di SpaceX, in diretta streaming, ha dichiarato che il veicolo ha subìto un “rapid unscheduled disassembly” durante la salita, e i team dell’azienda sono al lavoro per analizzare i dati e capire le cause del problema. Nel frattempo, diversi video pubblicati sui social media mostrano l’infuocato rientro dei frammenti nei cieli delle isole Turks e Caicos.

Questa nuova Starship integrava “miglioramenti in termini di affidabilità e prestazioni”, oltre a un redesign del sistema di propulsione e a un computer di bordo potenziato. Non solo: il nuovo scudo termico prevedeva “diverse opzioni di piastrelle metalliche, inclusa una con raffreddamento attivo” e uno “strato di backup” per fronteggiare eventuali piastrelle mancanti o danneggiate. SpaceX aveva annunciato anche l’intenzione di rimuovere un considerevole numero di piastrelle sullo stadio superiore per stress-testare le aree più vulnerabili.

Nella prova è stato utilizzato il primo Super Heavy booster con un Raptor engine già impiegato in un precedente flight test: un ulteriore passo verso la completa riusabilità dei razzi spaziali. Forte dei suoi 123 metri di altezza, Starship è il più grande lanciatore mai costruito, formato dallo stadio superiore (la navicella vera e propria) e dal Super Heavy booster che la spinge nello spazio. Entrambi sono progettati per essere riutilizzabili.

Questo settimo test flight avrebbe dovuto verificare, per la prima volta, la capacità di Starship di rilasciare 10 satelliti Starlink di prova, con dimensioni e peso identici ai satelliti reali, destinati però a distruggersi durante il rientro nell’atmosfera. Non è chiaro se e come siano stati effettivamente dispiegati, vista la prematura fine della navicella.

Via: The Verge


Lorenzo Ricciutelli
Fondatore e autore di Techdot. Vivo da sempre con un’amore sfrenato per l’informatica e la tecnologia. Homo sanza lettere, discepolo della esperienza. Imprenditore digitale.