Trump: “Musk o Ellison potrebbero comprare TikTok”

Donald Trump torna a parlare di TikTok e lo fa in modo quantomeno inedito: durante una conferenza stampa dedicata a un imponente investimento da 500 miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale, il Presidente degli Stati Uniti ha lanciato l’ipotesi di una vendita della popolare piattaforma social a due suoi amici molto noti nella Silicon Valley, Elon Musk e Larry Ellison.
«Larry, negoziamo davanti ai media», ha scherzato Trump, rivolgendosi direttamente al co-fondatore di Oracle, seduto accanto a lui insieme al CEO di SoftBank Masa Son e al CEO di OpenAI Sam Altman. «La mia idea è: qualcuno la compra, dà la metà degli utili agli Stati Uniti, e in cambio riceverà il permesso di operare. Gli Stati Uniti sarebbero un partner d’eccezione».
Ellison, da parte sua, non ha esitato a cogliere la provocazione. «Mi sembra un buon affare, Signor Presidente», ha replicato sorridendo. Resta però da capire come potrebbe realizzarsi, in concreto, un’operazione di questo tipo. La gestione di un social network, soprattutto con lo Stato come “partner”, pone molte questioni legali — a cominciare da quelle sul Primo Emendamento, che tutela la libertà di parola.
Proprio lunedì, Trump ha firmato un ordine esecutivo che, per 75 giorni, dovrebbe sospendere l’applicazione della legge nei confronti dei service provider (tra cui Oracle, Apple e Google) toccati dal cosiddetto “disegno di legge di alienazione forzata”. Gli esperti, tuttavia, avvertono che questo provvedimento non offre coperture legali adeguate: le aziende che violassero la normativa potrebbero incorrere in sanzioni astronomiche, fino a 850 miliardi di dollari. Nonostante il rischio, Oracle sembra fidarsi delle parole del Presidente per aiutare TikTok a proseguire le attività negli Stati Uniti anche oltre la scadenza per la vendita, prevista per il 19 gennaio.
ByteDance, la società madre di TikTok con sede in Cina, può contare comunque su altre offerte. Tra queste, si parla del miliardario Frank McCourt con il suo Project Liberty e, in modo un po’ più sorprendente, dello youtuber MrBeast, dietro al quale si muoverebbe un gruppo di investitori assistiti anche da un legale imparentato con la persona che Trump intende nominare attorney general.
Al termine della conferenza, un giornalista ha chiesto a Trump se avesse mai installato TikTok sul proprio telefono. La risposta non si è fatta attendere: «No, ma potrei farlo. Anzi, penso che lo scaricherò proprio adesso». Una battuta che forse racchiude l’atteggiamento del Presidente nei confronti del popolare social: da un lato, il desiderio di sfruttarne il potenziale, dall’altro la volontà di “negoziare” un’acquisizione che coinvolga personaggi di spicco e lo stesso governo federale come partner. Come andrà a finire, resta tutto da vedere.