Il prototipo ultrararo del controller “Playstation-Nintendo” venduto all’asta
Nel mondo dei collezionisti di videogiochi, chi trova un cimelio raro sa di avere tra le mani un tesoro. È il caso del prototipo del controller Nintendo PlayStation, recentemente battuto all’asta per 35.000 dollari. Una cifra che, pur impressionante, impallidisce di fronte ai 360.000 dollari sborsati nel 2020 per la console completa con controller.
La storia di questa rarità affonda le radici nel 1988, quando Nintendo decise di affidare a Sony lo sviluppo di un CD-ROM per il Super Nintendo Entertainment System, una console ancora in fase di sviluppo.
La collaborazione tra le due aziende prevedeva anche la creazione di una console ibrida capace di leggere sia le cartucce SNES che i CD. Purtroppo però, il sodalizio si ruppe prima del previsto e Nintendo scelse Philips per lanciare i suoi giochi sul Philips CD-i, mentre Sony continuò per la sua strada, dando vita alla PlayStation, che debuttò in Giappone nel dicembre 1994.
Si racconta che Nintendo e Sony produssero circa 200 prototipi della Nintendo PlayStation, la maggior parte dei quali sono andati distrutti. Ma qualche esemplare è sopravvissuto, come dimostra l’asta del marzo 2020 che vide uno di questi prototipi venduto per una cifra da capogiro. E ora, anche i controller di questa console ibrida iniziano a farsi strada nel mercato delle aste, raggiungendo cifre altrettanto astronomiche.
L’ultimo esemplare venduto, datato 23 agosto, è stato accompagnato da un avvertimento: non esistendo hardware compatibile per testare il controller, l’acquirente lo porta a casa “così com’è”, senza diritto di reso. Un rischio calcolato per i collezionisti, attratti dalla rarità più che dalla funzionalità.
La vicenda dietro la scoperta di questo tesoro videoludico è altrettanto affascinante: Dan Diebold, figlio di Terry Diebold, un manutentore della Advanta Corporation, trovò il prototipo nella soffitta di famiglia. Terry, ai tempi, lavorava per l’azienda il cui presidente era Olaf Olafsson, il co-fondatore e primo CEO di Sony Interactive Entertainment. Quando la Advanta fallì, Diebold senior fu incaricato di sgomberare l’edificio, trovando così il sistema in una scatola abbandonata.