Yelp contro Google: guerra aperta sul monopolio delle ricerche local
La battaglia tra Yelp e Google si riaccende. Il sito di recensioni più importante al mondo, seppur poco utilizzato in Italia, ha deciso di sfidare apertamente il colosso della ricerca, accusandolo di pratiche monopolistiche che strozzano la concorrenza. E sarebbe la prima volta.
Già nel 2017 Yelp aveva puntato il dito contro Google, denunciando l’uso ingiusto dei suoi contenuti per migliorare i risultati delle ricerche del motore di Mountain View. Ora per via della causa antitrust fresca di deposito, Yelp alza il tiro, proprio dopo che un giudice federale ha sentenziato che il dominio di Google costituisce un monopolio illegale.
Questa non sarebbe solamente una disputa commerciale, ma una vera e propria rivalità che affonda le radici nel tempo. Yelp accusa Google di aver sfruttato la sua posizione dominante per monopolizzare le ricerche locali, spingendo in cima i propri servizi e relegando Yelp ai margini. MarketWatch riferisce che la recente sconfitta legale di Google ha dato nuova linfa alle ambizioni di Yelp, che ora punta a far valere i propri diritti in tribunale.
Jeremy Stoppelman, co-fondatore e CEO di Yelp, non ha usato mezzi termini: Google, dice, sta intrappolando gli utenti nel suo ecosistema, impedendo loro di esplorare servizi alternativi. Questo comportamento riduce il traffico verso siti concorrenti come Yelp e sottrae anche introiti pubblicitari. La causa, presentata presso la corte federale del distretto settentrionale della California, chiede che Google venga costretto a cessare queste pratiche scorrette e a risarcire per i danni causati.
Una rivalità decennale che non accenna a spegnersi
Da oltre dieci anni Yelp non nasconde il suo disappunto nei confronti di Google. Anzi, lo ha denunciato più volte, lamentando l’uso delle sue recensioni senza un’adeguata compensazione. E pensare che, in passato, le due aziende erano persino partner: Google che pagava i diritti per utilizzare i contenuti di Yelp. Ma la luna di miele è durata poco, e il divorzio è stato tutt’altro che amichevole.
Nel 2012 Yelp aveva già portato Google davanti alla Federal Trade Commission, accusandola di utilizzare ingiustamente i contenuti di altri siti per potenziare servizi come Google Places, escludendo i concorrenti dai risultati di ricerca.
Ora per via della recente sentenza del Dipartimento di Giustizia che ha dichiarato il monopolio di Google nella ricerca, la situazione si complica di nuovo. Sebbene quella sentenza non abbia portato sanzioni immediate, la causa di Yelp potrebbe aprire la strada a una valanga di azioni legali da parte di altri rivali di Google.